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Le fasi del corridore

Prima fase: La pigra
"Domani mi alzo e vado a correre. Cascasse il mondo, ci vado".
La decisione è presa e non esiste cosa al mondo che possa frapporsi tra te e il tuo dovere. Niente!
E fai tanta, ma tanta tenerezza perché ci credi davvero, oh mia piccola illusa. E continui a crederci fino al mattino seguente quando dovresti alzarti per andare, ma ti accorgi che qualcuno ha spalmato della colla sul materasso e non riesci a staccarti dal letto neanche se fosse messo in verticale sulla parete. Sei costretta a rimandare l'attività sportiva a più tardi, ma non è colpa tua...ovviamente. Poco importa, hai solo posticipato un po' la cosa...magari si va prima di pranzo, ma oh, che sbadata sei invitata a casa di tizia, non puoi dire di no, è stata così gentile ad invitarti...quindi forse meglio prima di cena, ma dai è tornato Caio, non vai a fare aperitivo con lui?!Avrà tanto da raccontare!
Ci stai credendo ancora?! eh si...Ma sta tranquilla perché questa sera ti ritroverai magicamente di nuovo nel tuo letto a ripeterti le solite frasi, ancora una volta, per l'ennesima volta: "...Domani mi alzo e vado a correre, lo giuro. Domani ci vado. Cascasse il mondo...."

Seconda fase: La paranoica
Si perché in qualche modo ce l'hai fatta, hai cominciato a correre! Però non è come te l'aspettavi! Ti senti a disagio, goffa, arrossata, sudata all'inverosimile. Speri dentro di te di non incontrare nessuno che ti conosca e che possa ammirarti in quello stato becero, invece puntualmente incontri i tuoi compagni di corso, il ragazzo che ti piace, il tuo ex, la sua nuova ragazza con l'amica e tua madre che ti guarda con aria schifata come a dirti: "Io ho 50 anni suonati e ti faccio mangia la polvere"...e la cosa tremenda è che non è tanto per dire.
Ovviamente sei l'unica sulla strada che sta per vomitare un polmone e mezzo sul marciapiede; nel raggio di chilometri non ce ne stà uno messo peggio di te...ci sono solo grandi campioni di atletica a Pisa.   
Anche la vecchina con il cagnotto riesce a superarti, e tu vorresti urlarle di non fare troppo la spavalda perché lo sanno tutti che il bastone da passeggio un po' aiuta. Sei fuori posto, per niente all'altezza. Senti il peso del giudizio degli altri corridori racchiuso in sguardi di compassione che ti rivolgono sorpassandoti uno dopo l'altro. Ti vergogni come un cane e ti penti amaramente di aver messo il naso fuori di casa.

Terza fase: La fashion
Eh già perchè non importa se sei capace di correre per soli 7 minuti al giorno, l'importante è che tutto quello che indossi sia super figo. Super colorato, super neo, super stretch, super traspirante, super modellante, super Nike, super super. Hai digiunato ben due settimane per risparmia i soldi da andà a butta da Decathlon. E te sei comprata tutto! Il pantaloncino drenante, il reggiseno massaggiante, il porta iphone fluo, il porta borraccia di neoprene, il reggi filo delle cuffie, il conta gocce di sudore, il mantello dell'invisibilità e pure Mario, il cassiere. Sei attrezzata non per andar a corre dieci minuti, ma per fare la maratona di New York o la Parigi-Dakar se c'esce. Quando ti vesti sembri Batman che si monta i trucchetti nel costume. L'uscita trionfale dal portone è spettacolare, sembri una vera atleta, una di quelle sponsorizzate con lo sguardo fiero di chi sa di avere tutto al posto giusto. Parti e giri l'angolo veloce e leggiadra...nessuno di chi ti ha visto uscire di casa immaginerà che ti sei fermata agonizzante 100 metri più in là.

Quarta fase: L'incredula.
Non ci vuoi credere, ma cominci a vedere i miglioramenti. Sei rimasta a letto a piangere per i dolori muscolari troppo a lungo e ti sei convinta di essere una schiappa, una mozzarella di quelle fresche e piene di latte che sgocciolano. E adesso invece? Non sei sicura di stare sognando perché stai spingendo e non vuoi fermarti. Si, è tutto vero cara mia! La vecchina col cagnotto ora ha tutti i capelli spettinati e passando rivolgi un disinvolto gestaccio al bimbetto di 8 anni che l'altro giorno ti aveva dato della culona. Lui prontamente ti risponde a tono, ma sta volta sei troppo veloce per starlo a sentire: può dire ciò che vuole. Ogni giorno un obiettivo superato! Vai sempre più lontano e sei sempre più veloce. Il dolore alla milza è solo un lontano ricordo, la fatica ha la faccia di quella lontana parente che fai finta di riconoscere ai matrimoni. Cominci a provare piacere nel superare tutti i tuoi limiti, cominci a sentirti invincibile. Ora sei proprio dove dovresti stare! Superi chiunque ti si ponga davanti, ogni sorpasso è una barriera che si rompe.

Quinta fase: La competitiva abbestia
Il tizio a caso pubblica su fb il suo allenamento con Runtastic. Non hai con lui nessun legame al di fuori della vostra vera e sincera amicizia sul social, ma il post ti interessa manco fosse lo spoiler della tua vita. E' andato forte, lo stronzetto...è chiaro ha messo tutto su fb per fartelo vedere...proprio a te. Ti sta sfidando. Crede che tu non possa fare di meglio, che tu non abbia nemmeno le forze per leggere sullo schermo il suo risultato...ma è qui che si sbaglia. Può anche essere Usain Bolt, ma se è stato migliore di te devi immediatamente infilarti le scarpette, scendere e correre più e meglio di lui. Ogni avversario è un nemico da annientare
E se non ce la fai?! Non importa...hai un sano spirito di competizione, sai accettare le sconfitte e riconoscere chi è più forte di te....però domani gli vai a graffiare lo sportello della macchina, così impara.

Sesta ed ultima fase: La solita
Ad un certo punto smetti, arrivano le vacanze, gli esami o qualsiasi altro tipo di impedimento...e insomma smetti di correre, smetti e non ricominci...e di nuovo sul letto, grassa, flaccida e pigra all'inverosimile, ti ripeti nuovamente: "Domani mi alzo e vado a correre. Cascasse il mondo, ci vado".

                                 


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